Oggetto transizionale: "Non è solo un orsacchiotto"
Aggiornamento: 21 nov 2021
Avete presente quell'oggetto da cui il vostro bambino proprio non riesce a staccarsi? Quell'orsacchiotto che vostro figlio stringe, bacia, porta ovunque e che voi genitori dovete imparare anche a "chiamare per nome"?
Ecco, non si tratta di un "semplice orsacchiotto", ma dell'oggetto transizionale. Un grande amico per i bambini per relazionarsi con il mondo oltre a mamma e papà, per sentirsi al sicuro, per crescere.
Vediamo ora nel dettaglio perché i bambini decidono di affezionarsi a tale oggetto e di cosa si tratta nello specifico. Continua a leggere l'articolo!

Oggetto transizionale: di cosa si tratta.
L'oggetto transizionale, definito anche in modo semplice "copertina di Linus", è un oggetto a cui il bambino si affeziona divenendo per lui fonte di rassicurazione. E' per il bambino come un ponte tra lui e le figure genitoriali, del tipo: "Quando non ci sono mamma e papà con me, ho l'oggetto e non mi sento solo".
Si tratta inoltre di un oggetto esterno al corpo del bambino, ma che quest'ultimo percepisce un pò parte di lui poiché a può portarlo dove vuole, quando vuole, farci ciò che vuole.
Principalmente è un peluche od una bambola, ma può essere anche una maglietta della mamma, una copertina morbida su cui vi è profumo di casa. Si tratta di un oggetto fisico che sceglie il bambino in base alle sue sensazioni, perché "sa di mamma", di coccole, di affetto, gli scalda il cuore. Il motivo preciso per cui nostro figlio decida proprio quel determinato oggetto come transizionale ha motivazioni oscure a noi genitori, dobbiamo però sostenere questa relazione.
Sul nostro sito trovate meravigliosi peluche che possono diventare ottimi oggetti transizionali, vediamone alcuni:
-Peluche Raffi una giraffa che esprime tantissima dolcezza, caratteristica ideale per un oggetto rassicurante. Inoltre i materiali sono sicuri per il bambino. Il brand è Done by Deer, un'azienda danese che unisce nei suoi prodotti gioco e rilassamento.
-Panda Bear Lu Lu un panda adorabile e morbido al tatto. E' realizzato interamente in cotone e ha un'imbottitura in morbida fibra. Il brand è OYOY Living Design, marchio danese attento ai dettagli.
-Ballerina Mira Belle una topina ballerina vestita da vera star. Piccola e minuta per essere portata ovunque dal bambino, magari anche dentro una valigetta. Maileg è un'azienda danese dove domina la fantasia, i loro giocattoli portano in mondi affascinanti. Ah, di topini sul nostro sito ne trovate moltissimi.

Oggetto transizionale: quando nasce e a cosa serve.
Per superare l'angoscia del distacco, durante il momento della nanna, già a partire dai 4/5 mesi i bambini, a volte, ricercano un oggetto per rilassarsi; per esempio il doudou che profuma di mamma. Questa è la fase precedente la "nascita" dell'oggetto transizionale, che invece avviene verso l'anno di vita del bambino. A 12 mesi infatti, grazie ai primi passi, il bambino inizia a prendere consapevolezza di essere distaccato dai propri genitori e non un tutt'uno con loro; inoltre inizia a sviluppare la capacità di scelta. Movimento e scelta portano il bambino a staccarsi gradualmente dai genitori.
Questo distacco porta con sé angoscia, tristezza poiché fino a prima il bambino pensava di vivere per sempre in simbiosi con i genitori. Ed è qui che risiede la funzione più potente dell'oggetto transizionale: andare a supportare questa angoscia donando un senso di sicurezza. A differenza dei genitori, l'oggetto può essere portato con sè ovunque, non vi sono pause come "vado al lavoro", "vai all'asilo", l'oggetto è con il bambino sempre. Questo gli consente di non sentirsi mai solo.
Tendenzialmente l'attaccamento all'oggetto transizionale dura fino ai 5/6 anni, periodo in cui cognitivamente il bambino comprende la distinzione tra fantasia e realtà e quindi anche l'oggetto del pupazzo in quanto tale.

Oggetto transizionale: come comportarci noi genitori.
Non forziamo nostro figlio né a scegliere un oggetto transizionale che secondo noi risulta essere perfetto, né se lo possiede ad abbandonarlo ad una certa età. Proprio per il fatto di essere "transizionale" la sua presenza avrà senso solo durante una fase della crescita e sarà lui stesso, quando si sentirà pronto, ad abbandonarlo.
Quindi sosteniamo questa relazione con l'oggetto transizionale. Chiamiamolo per nome. Laviamolo con il bambino. Diamogli importanza.
E se mio figlio non ha questo oggetto? Non preoccupiamoci, significa che la funzione di rassicurazione l'ha trovata in una routine giornaliera, in una canzone, in un oggetto di casa.
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